Ufficio Studi Confcommercio su produzione industriale: situazione critica, incertezza su crescita 

Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio la persistente debolezza dell’attività industriale che, al netto di alcuni sporadici episodi, è in calo dall’inizio del 2022 continua a rappresentare una delle principali criticità per il conseguimento degli obiettivi di crescita del Paese nel 2024 dopo anni in cui il traino è stato determinato quasi esclusivamente dalle attività dei servizi, in particolar modo quelli legati al turismo. La crisi, seppure diffusa a molti settori, è particolarmente rilevante per i beni di consumo (che incidono per quasi il 25% sull’attività produttiva) a segnalare le criticità che persistono sul versante della domanda delle famiglie i cui effetti negativi si riverberano su tutti gli ambiti del sistema economico. Per il raggiungimento di una variazione del prodotto lordo attorno o poco superiore all’1%, da qui alla fine dell’anno, è necessario il prosieguo della fase disinflazionistica, la tenuta dell’occupazione sugli attuali massimi, la riduzione dei tassi d’interesse di riferimento e, in generale, un consolidamento della fiducia che consenta ai maggiori redditi reali di tradursi in maggiori consumi.