Piano Nazionale Integrato Energia e Clima 2024 – PNIEC aggiornato – Testo definitivo inviato a Bruxelles

Nei giorni scorsi il governo italiano ha inviato alla Commissione europea il testo definitivo

del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) che, dopo un lungo processo

consultivo, aggiornerà il quadro programmatico nazionale per la transizione energetica e

climatica delineato nel 2019, con la prima versione del Piano. Il PNIEC 2024, in

particolare, ridefinisce i target nazionali al 2030 per le rinnovabili, le emissioni di gas

serra e l’efficienza energetica.

Di seguito, alcuni punti salienti del documento.

Fonti rinnovabili

Il documento illustra le performance del settore evidenziando gli obiettivi già raggiunti.

Entro il 2030 si prevede l’installazione di circa 131 GW di capacità da impianti a fonti

rinnovabili (di cui 79,2 GW fotovoltaici e 28,1 GW eolici, 19,4 GW dall’idrico, 3,2 GW

dalle bioenergie e 1 GW da geotermia), con un incremento di capacità di circa 74 GW

rispetto al 2021 (di cui circa +57 GW da fotovoltaico e circa +17 GW da eolico). Tale

capacità potrebbe svilupparsi per una parte significativa al centro-sud, con un ruolo

centrale della tecnologia floating.

Fossili e carburanti

Il PNIEC 2024 illustra il processo di diversificazione delle fonti di approvvigionamento del

gas naturale seguito dall’Italia del conflitto Russo-Ucraino. In particolare, l’Italia ha

sostituito l’import di gas russo, aumentato le esportazioni di gas (+ 200% nel 2022) e

potenziato la rete infrastrutturale (raddoppio del TAP, progetto Gela-Malta, Corridoio

Sud, due rigassificatori, ecc..) posizionandosi come hub energetico verso l’Europa.

Al fine di valorizzare l’apporto del settore petrolifero rispetto alla sicurezza energetica del

Paese, il PNIEC 2024 individua alcune misure da implementare al 2030, tra cui quelle

volte a favorire la riconversione delle raffinerie italiane in bioraffinerie, in coerenza con

gli obiettivi comunitari sempre più ambiziosi e con l’aumento della domanda interna di

biocarburanti avanzati utilizzati sia in miscela con i prodotti fossili e sia in purezza. in

modo da creare una filiera produttiva nazionale di supporto a una transizione verso

biocarburanti avanzati, supportando le iniziative comunitarie dirette ad incrementare la

lista delle materie prime idonee a produrre biocarburanti avanzati e double counting. In

riferimento al mix ottimale per il raggiungimento dei target sulle rinnovabili nei trasporti,

si prevede di superare l’obiettivo previsto dalla Direttiva Red III sui biocarburanti, pari al

5,5% al 2030 ultimi), attraverso un aggiornamento dei meccanismi di incentivazioneprevisti per il biometano avanzato e gli altri biocarburanti avanzati (con D.M. 2 marzo

2018, DM 15 settembre 2022, DM 16 marzo 2023 e DM 20 ottobre 2023) fino al

raggiungimento di un obiettivo intorno all’11,6%.

Idrogeno e cattura e stoccaggio della CO2

Il ruolo della CCS è ampiamente riconosciuto per raggiungere la neutralità climatica e

l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale entro 1,5 gradi. Il ricorso alla cattura e allo

stoccaggio/utilizzo della CO2 è indispensabile per traguardare l’obiettivo di contenimento

del riscaldamento globale citato nella prima parte del PNIEC.

La prospettiva è, infatti, quella di favorire lo sviluppo e la realizzazione di processi di

produzione di idrogeno verde e blu, agevolando la realizzazione di impianti di CCUS nelle

raffinerie.

Nel PNIEC 2024 si prevede l’utilizzo dell’idrogeno negli usi finali, in particolare

nell’industria, come da obiettivo comunitario, e in particolare nell’industria hard to abate

(acciaio, cemento, ceramica, chimica, raffinazione e vetro), nonché nel settore dei

trasporti. La produzione di idrogeno sarà promossa sia tramite i contributi in conto

capitale previsti dal PNRR sia tramite una nuova misura tariffaria che renderà equamente

remunerativi gli investimenti in un settore che è ancora lontano dalla competitività.

La principale politica di promozione dell’idrogeno rinnovabile e del bio-idrogeno avverrà

per il tramite del meccanismo tariffario che garantirà la copertura dei costi di

funzionamento degli impianti di produzione di idrogeno, tenendo adeguatamente conto

anche dei costi di investimento.

Emissions Trading Scheme

Per quanto riguarda le emissioni e gli assorbimenti di gas serra, l’Italia prevede di

superare l’obiettivo del “FitFor55” riguardante gli impianti industriali vincolati dalla

normativa Ets, arrivando al -66% rispetto ai livelli del 2005 (obbiettivo UE, -62%).

Anche nei settori “non-Ets” (civile, trasporti e agricoltura) si registra “un sostanziale

miglioramento degli indicatori emissivi e per raggiungere i target europei ad oggi ancora

troppo sfidanti sarà necessario profondere ulteriori energie”.

Per i settori coperti dal sistema di scambio quote EU ETS contribuirà particolarmente il

phase-out del carbone, nonché una significativa accelerazione delle rinnovabili e

dell’efficienza energetica nei processi di lavorazione, anche valorizzando il possibile

contributo del combustibile solido secondario (CSS) e puntando sullo sviluppo di

combustibili green alternativi quali il biometano e l’idrogeno negli usi finali ed energetici.

Grazie a queste misure, nel settore EU-ETS si raggiunge un target del -62%, in linea con

l’obiettivo complessivo dell’Unione Europea.

Nucleare

Il MASE ha istituito la Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (PNNS), che ha

l’obiettivo prioritario di sviluppare linee guida e una roadmap, con orizzonte fino al 2050,

per seguire e coordinare gli sviluppi delle nuove tecnologie nucleari nel medio e lungo

termine, valutando, nel medio termine (post-2030), le possibilità d’impiego dei nuovi

piccoli reattori modulari a fissione e le loro possibili ricadute in ambito nazionale ove

provate ad un livello di sicurezza adeguato, nonché, nel lungo termine, dell’energia da

fusione, in un’ottica di affiancamento alla sempre maggiore penetrazione della

generazione di energia da fonti rinnovabili, secondo gli obiettivi indicati nel documento

per giungere alla neutralità climatica (“Net Zero”) entro il 2050. È stato istituito un

Gruppo di lavoro sul nucleare finalizzato a valutare possibili finanziamenti IPCEI sul

tema “SMR e frontiere più avanzate della tecnologia nucleare sostenibile”. Secondo le

ipotesi di scenario sviluppate, il nucleare da fissione, e nel lungo termine da fusione,

potrebbero fornire al 2050 circa l’11% dell’energia elettrica totale richiesta – con una

possibile proiezione verso il 22%. Sicurezza energetica e mercati

Sul fronte della sicurezza energetica, si registra “una netta riduzione della dipendenza da

altri Paesi favorita dalle azioni di diversificazione dell’approvvigionamento e dall’avvenuta

pianificazione di nuove infrastrutture e interconnessioni”.

Per quanto riguarda la dimensione del Mercato interno dell’energia, si prevede di

potenziare le interconnessioni elettriche e il market coupling con gli altri Stati membri,

nonché sviluppare nuove connessioni per il trasporto di gas rinnovabili, rafforzando il

ruolo dell’Italia come hub energetico europeo e corridoio di approvvigionamento delle

rinnovabili dell’area mediterranea.

Per far fronte al numero crescente di progetti, il GSE affiancherà la Commissione PNRR-

Pniec di cui al D