Centro Studi Confcommercio su occupazione: cauto ottimismo per l’ultima parte del 2024

Il permanere, anche ad agosto, di dinamiche positive nel mercato del lavoro è un ulteriore elemento che porta a guardare con un certo ottimismo all’ultima parte del 2024.

Al netto dei movimenti mensili, che possono influire in misura limitata sulle decisioni di consumo e investimento delle famiglie, non va trascurato il fatto che il trend di crescita dell’occupazione rilevato negli ultimi anni ha interessato principalmente l’occupazione dipendente a carattere permanente: su oltre 1,9 milioni di occupati in più dal minimo di gennaio 2021, 1,6 milioni sono registrati da questa tipologia.

Tendenza che non si è arrestata neanche negli ultimi mesi, a significare come il sistema produttivo nel suo complesso abbia ancora prospettive di crescita.

Non mancano in questo contesto elementi di criticità rappresentati dalle difficoltà di migliorare significativamente la partecipazione alle donne al mercato del lavoro e il permanere di dinamiche altalenanti sul versante dell’occupazione indipendente.

Nel complesso, è necessario che i maggiori redditi dovuti alla crescita dell’occupazione e alle migliori condizioni salariali conseguenti agli importanti rinnovi contrattuali di recente attivati, attraverso un migliore sentiment delle famiglie, si trasformino in maggiori consumi: un circuito virtuoso che, almeno fino a ieri, ha funzionato poco e male. La riduzione dell’inflazione e, possibilmente, quella dei tassi d’interesse, migliorerebbero di molto le prospettive per la parte finale dell’anno.

Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat su occupazione e disoccupazione.