Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026: perimetro e elementi di interesse
- 29/07/2024
- Posted by: Consuelo D'Alò
- Categoria: news
Dal 22 luglio 2024, a pochi giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione
Europea dell’AI Act è disponibile il testo integrale della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale
2024-2026. Il documento, reso disponibile dal Dipartimento per la trasformazione
digitale e dall’AGID (Agenzia per l’Italia digitale), e redatto da un Comitato di esperti,
sarà utile a supportare il Governo nella definizione della normativa nazionale e delle
politiche sull’IA.
Il documento presenta un’analisi del contesto globale e del posizionamento italiano
sull’IA da cui emerge, in particolare, un limitato livello di adozione di soluzioni IA
da parte delle imprese italiane (solo il 15% delle PMI italiane ha avviato un progetto
pilota di IA nel 2022) nonostante vi sia un elevato interesse verso le opportunità
dell’IA generativa (il 78% delle imprese italiane prevede di utilizzare nel breve-medio
periodo tecniche di IA generativa) in particolare nell’ambito della ricerca di informazioni,
assistenti virtuali, efficientamento dei processi e supporto alla creatività.
Per un approfondimento sui possibili ambiti di utilizzo dell’IA e dell’IA generativa per le
attività commerciali si rimanda all’articolo delle Bussole La tecnologia nei negozi. Una
guida per orientarsi.
Tasto dolente che emerge dall’analisi il numero di start-up IA (si occupano dello sviluppo
e dell’applicazione di tecnologie per l’IA) dove l’Italia ha una posizione di retrovia nel
confronto con altri paesi europei (0,68 start-up in Italia per milione di abitanti a fronte
del 2,05 di Francia e 1,99 di Germania)
Il documento definisce poi le azioni strategiche, raggruppate in quattro macro aree
strategiche: Ricerca, Pubblica Amministrazione, Imprese e Formazione. A queste si
aggiungono alcune proposte strategiche abilitanti (registro di dataset e modelli IA
riusabili, ampliamento dell’infrastruttura di rete ed istituzione di un fondo per l’IA).
Si riporta sotto una sintesi di quanto previsto per le quattro macroaree strategiche per
poi focalizzarsi sulle singole azioni di maggior rilievo per il Sistema.Strategia per la ricerca: cosa prevede
La strategia per la ricerca punta a rafforzare gli investimenti sulla ricerca
fondazionale (con l’esplorazione di progetti ambiziosi e ad ampio spettro e un piano per
l’attrazione dei talenti) e applicata nell’IA, promuovendo la creazione di competenze di
ricerca e tecnologie specificamente calate nel contesto del sistema-Paese.
Particolare attenzione dovrà essere prestata alla ricerca pubblica che dovrà procedere
con la massima libertà nella proprie attività di sperimentazione, utilizzando contenuti e
dati per la creazione di dataset e l’addestramento di modelli resi disponibili in open
source.
La ricerca applicata dovrà essere guidata da esigenze del breve periodo,
articolandosi in iniziative co-progettate da partenariati pubblico-privati e che
possano avere un concreto impatto sul tessuto imprenditoriale.
Strategia per la pubblica amministrazione: cosa prevede
La strategia per la pubblica amministrazione punta a rendere più efficienti i processi
e a migliorare la qualità dei servizi offerti attraverso l’impiego di tecnologie di IA. Si
dovrà, inoltre, garantire la neutralità tecnologica di software e piattaforme della
PA, evitando che il cittadino sia costretto a usare applicazioni proprietarie per accedere
ai servizi.
Strategia per le imprese: cosa prevede
La strategia per le imprese agevola lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA nelle im-
prese, anche nelle più piccole, tenendo conto delle barriere che ne ostacolano la
diffusione. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla formazione del personale e alla
creazione di sinergie con il mondo accademico e della ricerca. Per il corretto sviluppo di
una strategia per le imprese dovranno essere intercettati i bisogni delle imprese
utilizzatrici delle nuove tecnologie individuando gli attori maggiormente capaci di
colmare il divario tra la ricerca applicata e il tessuto imprenditoriale. Dovranno, inoltre,
essere potenziate le opportunità di crescita degli abilitatori dei processi di
innovazione, cioè di tutte le imprese che hanno una specifica vocazione ICT e delle
start-up che si caratterizzano nella realizzazione di sistemi di IA.
Strategia per la formazione: cosa prevede
La strategia per la formazione prevede sia promossa una formazione allineata alle
nuove competenze per l’IA, incentivando l’insegnamento a livello universitario e
percorsi tecnici specializzati. Essenziale darà anche promuovere percorsi educativi per le
scuole e la cittadinanza e iniziative di reskilling e upskilling nei diversi contesti d’impresa.
Le azioni di maggior impatto per le imprese del Sistema
PA.2) Nella strategia per la pubblica amministrazione si segnala l’azione linee guida
per il procurement nella pubblica amministrazione che prevede vengano definite
linee guida che integrino quanto previsto per l’ambito ICT, con un focus specifico sull’IA.
Tali linee guida dovranno saper orientare le PA verso attività di procurement di soluzioni
– nell’ambito di gare d’appalto o di specifici accordi quadro – che sappiano rispondere a
specifiche esigenze funzionali, garantire adeguati livelli di sicurezza oltre ad essere
pienamente aderenti alle previsioni regolamentari in materia e alle generali linee guida
sull’adozione dell’IA nella PA.PA.4) L’azione semplificazione per cittadini e imprese prevede molteplici
investimenti dovranno essere veicolati nelle attività di progettazione e realizzazione di
strumenti e metodologie di interazione che possano consentire di agevolare il cittadino
nella fruizione dei servizi offerti dalla PA. Tali iniziative potranno essere definite in
collaborazione con partner privati, con l’accademia e centri di ricerca.
I.1) Nella strategia per le imprese si segnala l’azione facilitatori per l’IA nelle PMI. I
facilitatori possono prevedere, focalizzandosi su una o più filiere, servizi di assessment
della maturità tecnologica e delle conseguenti necessità di innovazione;
possono essere abilitatori di soluzioni per le imprese all’interno di una filiera;
sensibilizzare e promuovere formazione delle risorse umane; certificare competenze
digitali e di IA; creare sinergie tra le imprese favorendo il trasferimento
tecnologico e sostenere lo sviluppo di start-up facilitandone l’interconnessione con
il sistema di imprese utilizzatrici di IA.
I.2) L’azione sostegno allo sviluppo e all’adozione di soluzioni di IA prevede il
finanziamento di progetti di imprese ICT, finalizzati allo sviluppo di nuove soluzioni
di IA, e di imprese non ICT che vogliano innovarsi adottando soluzioni di IA. I progetti
potranno fare essere promossi da reti di imprese o da singole imprese e saranno
agevolati con una pluralità di sistemi: finanza ordinaria; strumenti di corporate venture
capital; eventuale supporto in termini di private equity; voucher per attività di supporto
all’innovazione basata sull’IA tramite i facilitatori di cui all’azione precedente.
I.3) L’azione laboratori per lo sviluppo di applicazioni IA in contesti industriali
riguarda la creazione di “laboratori tematici in IA applicata” e di “centri tematici in IA
applicata”. Questi ultimi puntano a raggruppare più imprese di un settore e a
favorirne la collaborazione con enti di ricerca pubblici. Tra gli obiettivi dei centri
tematici in IA applicata: sviluppare ricerca applicata esplorativa di interesse per le
aziende o per la filiera; abilitare soluzioni esistenti in chiave di filiera; creare sinergie tra
imprese, università e mondo della ricerca e tra grandi imprese, aziende, PMI e start-up;
fornire un supporto alla certificazione e alla brevettazione; supportare la formazione di
esperti in IA, di figure votate al technology transfer e di tecnici e professionisti da
inserire immediatamente nel mercato del lavoro.
I.4) L’azione sviluppo di start-up nell’ambito IA prevede di consolidare e supportare
iniziative di incubazione, accelerazione e raccolta investimenti, puntando su programmi
di finanziamento diretti alle nuove imprese ad alto contenuto tecnologico, su iniziative di
defiscalizzazione e supportando programmi che accompagnino le start-up in tutte le fasi
del loro sviluppo. Potrà essere incentivata la creazione negli Atenei di laboratori di AI-
Enterprise in cui i ricercatori possono lavorare assieme a professionisti aziendali,
usufruendo di programmi di accelerazione, supporto finanziario e consulenza
specializzata. L’azione è anche volta a favorire l’interconnessione tra start-up e sistema
delle impese utilizzatrici di applicazioni di IA.
I.5) L’azione servizi per le aziende ICT sull’IA propone misure di sostegno per
ridurre gli oneri della compliance normativa e delle certificazioni per le
applicazioni di IA ad alto rischio e per incentivare le piccole e medie imprese e le
start-up ad accedere alle sandboxes (spazi di sperimentazione normativa per l’IA) con
l’obiettivo di fornire un ambiente controllato che agevoli lo sviluppo e la validazione di
soluzioni di IA.
F.2) Nella strategia per la formazione si segnala l’azione mobilità quale strumento
per la formazione sull’IA che prevede attività di tirocinio nelle imprese di giovani
studenti universitari, internship per l’interscambio di competenze tra università e
impresa ed alto apprendistato che facilitino l’assunzione nelle imprese di giovani (es.
studenti ITS).F.5) L’azione programmi di upskilling e reskilling per imprese e pubblica
amministrazione è volti alla riqualificazione e all’aggiornamento delle competenze dei
lavoratori e prevede anche il ricorso ad Academy di filiera (tramite consorzi che
includono enti di formazione, associazioni di categoria e imprese medio grandi) per
l’erogazione di corsi per tutte le PMI coinvolte nella filiera.
F.7) L’azione corsi ITS focalizzati sull’IA prevede gli Istituti Tecnologici Superiori
(ITS) si strutturino per l’erogazione di corsi sull’IA prestando particolare attenzione al
coinvolgimento delle aziende del settore ICT specializzate nello sviluppo di soluzioni
basate sull’IA.